DAL MONTE ROTONDO ALL'ALPE PIAZZA
   

 

Alpe Stavello, Combana, Combanina, Culino, Olano, Tagliate, Piazza: la montagna orobica in questa zona è ricca di alpeggi, tuttora funzionanti e nella maggioranza di questi viene ancora prodotto formaggio Bitto.
A sovrastare queste verdi zone di pascolo, il monte Rotondo,il Melasc, la cima Rosetta e il Pizzo dei Galli. Invisibile taglia la montagna la Gran Via delle Orobie, sentiero escursionistico che non presenta difficoltà alpinistiche ma, percorrendolo, vi è la possibilità di vedere marmotte e camosci, galli di montagna e vipere, sfilare in una vegetazione a volte boschiva, a volte pratosa, limitata a rododendri o altri fiori spontanei tipici della zona.
La montagna non è cambiata molto rispetto a cento anni fa.
I bovini presenti negli alpeggi e le capre che si muovono nelle vallette e sulle crestesono sicuramente meno.
L'uomo ha lasciato qui la sua traccia nella linea Cadorna che tocca una parte di queste montagne, puntando poi verso il Monte Legnone, tra la Valsassina e la Val Lesina.
In inverno le zone sono frequentate da sci alpinisti.
Sia sulla cima Rosetta che sul Pizzo dei Galli è presente una croce a ricordo di amici della montagna oramai non più tra noi. Rispetto alla secolare croce del Pizzo 3 Signori queste sono realizzazioni più moderne.
Sono presenti tre rifugi: Il rifugio della Corte situato appunto in località Corte, sotto l'Alpe Olano; Il rifugio Bar Bianco in alpe Culino; il rifugio Stavello, ricavato nelle baite dell'alpea quota 1900 metri.
Tutti e tre gli edifici sono slegati da Club Alpini o associazioni similari.
Il Bar Bianco è di proprietà dell'ERSAF (Ente Regionale Foreste), il rifugio della Corte è di proprietà ecclesiastica e il rifugio Stavello è privato.
Il Bar Bianco è raggiungibile da una strada carrozzabile (l'ultimo tratto sterrato) ed è punto di ascesa per la cima Rosetta (2145 metri).
Anche il rifugio della Corte è raggiungibile dalla strada, partendo poi per escursioni in alpe Olano o al Pizzo dei Galli.
Per arrivare all'Alpe di Stavello bisogna invece salire a piedi. si può partire da Pedesina (1000 metri) oppure con minor ascensione dalla località Ronchetti, prima di Laveggiolo, sopra Gerola Alta, a quota 1400 metri.
Da Stavello si può salire fino alla sua bocchetta a 2200 metri, dove è posta la linea Cadorna con alcuni tratti di trincee.
Il tutto è già in territorio lecchese.
Questa è anche l'Alta Via della Valsassina, percorso che va dal monte Legnone fino in alta Val Varrone e oltre.
Tutto perfettamente segnalato.

 

Davanti: nessuna scritta

Retro: Dal PIZZO ROTONDO m. 2496 veduta della Valtellina con le Alpi Retiche e il Monte Disgrazia

Spedizione: cartolina non viaggiata

Editore: Foto Bellomi

 

Per pochi metri non raggiunge i 2.500 (2.496).
Il monte Rotondo (“ul Redùnt”, in dialetto) non è così famoso come il Pizzo Tre Signori e questo lo rende meno frequentato dagli escursionisti.
E' posto tra la Valle di Fraina (comune di Premana - Lecco), la Val Lesina (comune di Rogolo - Sondrio ) e la Val di Pai (comuni di Gerola e Pedesina - Sondrio).
Storicamente interessante per la presenza di trincee della linea nord (Cadorna) realizzate nel periodo della prima guerra mondiale.

 

Davanti: Pedesina - Val Bitto - Pascolo all'Alpe Combanina (m. 1600)

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Pedesina - data 19.6.1956

Editore: Ed. Foto Pasina Luigi - Gerola Alta (Sondrio)

Davanti: PEDESINA Panorama di Val Gerola dall'Alpe Combanina, m. 1600

Retro: ALBERGO BELVEDERE Aperto tutto l'anno – Località per villeggiatura

Trattamento famigliare – Pensioni – Servizio Corriera stazione Morbegno - Telefono

Spedizione: cartolina non viaggiata

Editore: Giulia Fomasi – Eot. E. Nigri

Davanti: nessuna scritta

Retro: CASERA DI CULINA sui pascoli di Val Gerola

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Morbegno - data 29.9.1947

Editore: Tip. e Cart. Milanese Morbegno

Davanti: MORBEGNO - VAL GEROLA - M. OLANO

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Rasura - data 19.8.1949

Editore: Fotoedizioni Petrelli

 

Da un quaderno di scuola, data 25-5-1930, ecco il tema “Una passeggiata in montagna”: Domenica scorsa andai a fare una piccola passeggiata in montagna ed osservai un po' le piante tutte ricoperte di foglie le quali tremolavano al minimo soffio di vento e il fieno che era già alticello anch'esso si piegava come le onde di un mare. Poi diedi uno sguardo dall'alto alla pianura e vidi i contadini dei quali alcuni falciavano il fieno, alcuni lo sparpagliavano e alcuni lo caricavano sul carro quello già secco falciato pochi giorni innanzi e lo trasportavano alle case ove lo scaricavano e lo comprimevano e via a prenderne un'altro carro e così di seguito fino alla sera. Oh, come è bello trascorrere la vita in quel modo all'aria libera e al sole cantando e lavorando! Proseguii il mio piccolo viaggio e andai dove mi guidava la mente e giunsi in un piccolo altipiano dove c'erano dei bellissimi pini e alti che, con i loro rami s'intrecciavano oscuravano il terreno. Si sentiva un odore (per meglio dire un profumo) di ragia che emanavano questi, e l'aria sembrava più pura e più ristoratrice. In un fianco di questo altipiano c'era una piccola casetta disabitata perché vengono soltanto in estate a fare la stagione con le mucche e questa dava un aspetto molto artistico. Continuai il cammino e giunsi in un bosco fitto e grande nel quale c'erano varie specie di piante alte e folte di foglie le quali ombreggiavano il suolo e c'era molto fresco e ci si poteva ristorar bene. Siccome la sera sopraggiungeva lesta ritornai a casa e di quando in quando mi fermavo a guardare qualcosa che prima non avevo visto non badandoci tanto; giunsi con molto appetito contento e senza un poco di stanchezza.

 

Davanti: Dintorni di RASURA col Pizzo Motta e Pizzo Mezzogiorno

Retro: ALBERGO LA ROSA Trattamento Familiare Fermata Corriera - Posta - Telefono 23-01

RASURA (Sondrio) m. 900

Spedizione: cartolina non viaggiata

Editore: Ed. Zugnoni - Rasura
   

Questo articolo è stato scritto dalla poetessa e giornalista morbegnese Gisella Passarelli ed è stato pubblicato su il Popolo Valtellinese del 9 febbraio 1938 (Anno XVI - n. 30 - pag. 4).

Al Rifugio "Monte Olano": L'eco del richiamo alpino ci giunge a Valle dai bianchi silenzi delle nevi, ci ridesta con una rude carezza, ci accorda le anime, ci accompagna nell'ascesa fino alla meta: ci attende un rifugio montano che non è una meta, ma solo una stazione di partenza. Infatti la neve sciabile la ritroviamo appena lassù, fra la verde cornice degli abeti e torna a brillare nell'oro del sole oltre la pineta e l'ombra ospitale del nostro rifugio. Non è una vedetta fra le roccie, ma guarda sul sentiero boscoso e sul declivio di una conca nevosa e ci attende, come un amico, fra il verde cupo e gli spiragli d'azzurro. Eleva una spira di fumo che le altre capanne sparse non svolgono, e ci accoglie con il tepido soffio profumato della resina che vapora dal focolare e dalle brevi pareti rivestite d'abete. Non manca nulla alla rustica semplicità del rifugio e l'alpinista morbegnese può accogliere ogni ospite della valle, ogni baldo camoscio, con la sicura cordialità della tradizione locale. E se l'allegria aumenta c'è un'ala più rustica, rivolta al cuore della pineta che guizza bagliori dalla gran fiamma che arde nel centro e popola le pareti di fumo, di fantasie, di ridde, di suoni, di liete canzoni. Usciamo nel sole chè il canto del sole ci chiama per l'alto cammino! C'è un segno di fede sul rifugio e guarda proprio verso il sole! Quel segno ripete il richiamo alpino e arresta le corse e le canzoni, smorza gli accenti ed i passi e ci raccoglie nella piccola chiesa ove la semplice purezza del rito ci fa l'anima più lieve e ci piega il capo per meglio ascoltare la voce che viene dalle vette con un ritmo alato e si fa sommessa nel religioso silenzio. Lo stesso segno di fede ci schiude un canto migliore e l'ebbrezza che spira dall'anima è il preludio della bianca conquista. Il rifugio attende il nostro ritorno come un vigile all'ombra nell'ora del tramonto. g.p.

Davanti: Val Gerola - Monte Olano

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Sacco - data 9.FEB.1960

Editore: Foto E. Petrelli - Morbegno

Davanti: nessuna scritta

Retro: Val Gerola - Alpe Olano (m. 1500)

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Sacco - data 19.AGO.1963

Editore: Fotoedizioni E. Petrelli - Morbegno

Note: timbro Rifugio ALPE OLANO mt. 1500

Davanti: (SACCO) - VAL GEROLA - CAMPO DI SCI AL RIFUGIO MONTE OLANO

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Sacco - data 29.6.1939

Editore: Ed. Foto PETRELLI – Morbegno

Davanti: Val Gerola - Campo di sci al rifugio Monte Olano

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Sondrio ( Corr. - Pacchi ) 15.11.1960

Editore: Ed. Foto E.Petrelli - Morbegno

Davanti: RASURA - Manifestazione sciistica

Retro: ALBERGO LA ROSA Trattamento Familiare Fermata Corriera - Posta - Telefono 23-01 RASURA (Sondrio) m. 900

Spedizione: cartolina non viaggiata

Editore: Ed. Zugnoni - Rasura

Davanti: MORBEGNO - Val Gerola - Sciatori al piano delle Betulle

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Sacco - data 1 DIC 41

Editore: Ed. Foto E. Petrelli Morbegno

Davanti: Dintorni di RASURA

Retro: ALBERGO LA ROSA Trattamento Familiare Fermata Corriera - Posta - Telefono 23-01

RASURA (Sondrio) m. 900

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Morbegno - data 13.6.1956

Editore: Ed. Zugnoni - Rasura

Davanti: Rogolo - Dintorni - Alpe Erdona

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Milano - data 28.8.1962

Editore: Fotoedizione E. Petrelli - Morbegno

Davanti: Delebio - Pizzo Legnone m. 2612 - Laghetto Alpe Piazza m. 1815

Retro: nessuna scritta

Spedizione: cartolina viaggiata - timbro Delebio - data 16.8.1958

Editore: Foto Rigamonti